Abbé Pierre Padre Pedro
Per un mondo di giustizia e di pace
Dagli inizi degli anni ’50 l’Abbé Pierre, che oggi ha 93 anni, si dedica alla causa dei senza-tetto, degli straccivendoli, dei barboni e di chi oggi, senza documenti o senza lavoro, non ha fissa dimora per sé e per la sua famiglia. Si tratta di uno dei drammi più macroscopici delle metropoli di tutto il mondo. Più di mezzo secolo fa, prima del ’68 e degli autunni sindacali, l’opera iniziata dall’ Abbé Pierre e oggi diffusasi col movimento Emmaus in 40 paesi, era un’azione profetica sul piano culturale e sociale.
Padre Pedro Pablo Opeka, sloveno, con un’infanzia in Argentina e studi di teologia a Parigi, ha fondato in Madagascar villaggi per dare lavoro, educazione e alloggio a oltre 20.000 persone. In Madagascar l’80% della popolazione vive sotto la soglia della povertà. Egli prosegue l’azione dell’Abbé Pierre nel nuovo orizzonte della globalizzazione. «La povertà ci minaccia sin nei nostri paesi ricchi», dice l’Abbé Pierre; «La povertà non è una fatalità», risponde Padre Pedro.
Questi due testimoni presentano un allarmante bilancio dello squilibrio fra ricchi e poveri, ma senza mancare di aprire la prospettiva di una speranza, quella di poter prendere in mano il nostro futuro. Questo libro, con le parole di Padre Pedro, è una sfida alle generazioni di domani: «Dobbiamo incoraggiare la gente a impegnarsi di più, non in sogno né con le parole, ma in un’azione».
Daniel e Anne Facérias, amici da anni sia dell’Abbé Pierre che di padre Pedro, sono persone di teatro che con le loro rappresentazioni aiutano l’opera dei due grandi amici. Hanno così raccolto in questo volume alcune loro conversazioni che trasmettono, in modo molto diretto, una profonda esperienza spirituale e un radicale giudizio sulle cause internazionali di una crescente emarginazione, di cui nessuno può deresponsabilizzarsi
.