Mentre l’Occidente vive l’ormai plurisecolare agonia della Cristianità, esito della dialettizzazione fra fede e vita e fra fede e cultura, la stessa Modernità va dissolvendosi: con il malato viene morendo anche il virus che lo sta uccidendo. Di fronte all’ambigua postmodernità, tempo insieme di accelerazione finale di tale processo e di potenziale inversione di esso, si può immaginare una Cristianità Nuova nel terzo millennio, forse realizzazione della promessa della Madonna a Fatima: "Finalmente, il Mio Cuore Immacolato trionferà"? Una cristianità che fronteggi la sfida del mondo multipolare, rivelato dal 1989, e che combatta la quarta guerra mondiale, scoppiata l’11 settembre 2001? La risposta positiva e profetica è di Papa Giovanni Paolo II. Perciò, mentre Papa Benedetto XVI auspica un’autocritica della Modernità e dello stesso cristianesimo moderno, Giovanni Cantoni suggerisce prospettive e riflessioni intese a promuovere – in metodico confronto con il Magistero della Chiesa Cattolica – tale Cristianità Nuova, a partire dalla consapevolezza della Cristianità in agonia e dalle sue dimensioni culturali, cioè dalla coscienza della Magna Europa. Quindi propone, per flash, un’operazione di raccolta e di utilizzo di quanto ha conservato, rielaborato e trasmesso la "provincia" di tale grande area culturale – è privilegiata l’Iberoamerica –, provvidenziale, anche se non unica, portatrice di ciò che, spesso, il centro, irresponsabile o colpevole, ha già abbandonato o di cui si viene ancora "liberando" perfino con orgoglio. Cioè indica un suggestivo percorso definito dal filosofo argentino Alberto Caturelli come "quinto viaggio di Colombo", dunque un ritorno dalla periferia al centro, una riconciliazione del mondo occidentale e cristiano con le proprie radici culturali.
Giovanni Cantoni, fondatore e reggente nazionale di Alleanza Cattolica, è direttore della rivista Cristianità. Animatore di diverse iniziative culturali e traduttore dal francese, dallo spagnolo e dal portoghese, ha pubblicato quattro volumi e oltre trecento fra articoli e studi in materia di religione, di politica e di cultura. Fra i suoi scritti, L’Italia tra Rivoluzione e Contro-Rivoluzione (1973), La lezione italiana (1980) e Aspetti in ombra della legge sociale dell’islam (2000); con Massimo Introvigne è coautore dell’opera Libertà religiosa, "sette" e "diritto di persecuzione" (1996), e con Francesco Pappalardo ha curato e ha collaborato a Magna Europa. L’Europa fuori dall’Europa (2006).