L’autore ci offre una sintesi delle sue osservazioni originali sul tema droga, frutto dell’ascolto dei quasi 50.000 tossicomani che in oltre 40 anni hanno frequentato Villa Maraini. Contrariamente a quanto avviene in tutto il mondo, in cui i centri antidroga offrono la loro terapia, non necessariamente adeguata per quell’individuo in quella fase della sua dipendenza, è convinzione di Massimo Barra che debba essere la terapia a doversi adattare al soggetto e non viceversa. La tossicomania è descritta come una storia d’amore di una persona per una o più sostanze atte a modificarla dando piacere. Il passare del tempo però modifica la storia ed è terapeutico perché la routine è la tomba dell’amore, anche di questo folle amore. È dunque più probabile che decida di smettere un tossicodipendente anziano piuttosto che un giovanissimo in “luna di miele” con la droga. La terapia non si identifica con la disintossicazione, ma è un “lungo cammino” da percorrere insieme. Da ogni concetto traspare la risoluta fede antidroga dell’autore, assieme ad una non celata simpatia per i suoi pazienti e la certezza che non esiste tossicomane, per quanto posseduto dalla droga, che non possa smettere e cambiar vita radicalmente.
Note sull'autore
Massimo Barra, nato a Roma nel 1947, laureato in medicina con lode nel 1972, ha avuto nella sua vita due grandi priorità per le quali ha speso tutto se stesso: la Croce Rossa ed il recupero dei tossicomani. Entrato fin dall’età di otto anni in Croce Rossa, ne ha assunto molteplici funzioni fino ai massimi vertici in Italia (Presidente Nazionale) e a livello Internazionale (Presidente della Commissione Permanente della Croce Rossa e della Mezzaluna Rossa). Durante il suo servizio ha partecipato alle azioni di soccorso in occasione delle principali emergenze in pace e guerra, in Italia e all’estero, tra cui i terremoti del Belice, del Friuli, dell’Irpinia e di Haiti, e i conflitti in Afganistan (Kabul), Iraq (Bagdad e Nassiryia), Libano (Beirut) e Palestina (Ramallah). Ha compiuto missioni in oltre 120 paesi di tutti i continenti per diffondere una politica umanitaria sulle droghe. Dal 1974 cura i tossicomani, per il Comune, poi dal 1976 nel Centro Villa Maraini da lui fondato. È autore di centinaia di articoli, discorsi e pubblicazioni a stampa, aventi per tema la necessità ed i metodi per curare i tossicomani, in maniera umana. È stato il primo al mondo a promuovere l’uso del Naloxone da parte di personale non medico, in caso di overdose. Ciò che ha permesso di salvare oltre 2.500 pazienti nelle strade di Roma. È intervenuto in sedi istituzionali all’ONU (New York, Ginevra e Vienna), al Consiglio d’Europa, ai Parlamenti europeo, italiano e brasiliano. È stato membro del Consiglio d’Amministrazione del Global Fund. È attualmente Presidente della Partnership on Substance Abuse della Federazione della Croce Rossa e Mezzaluna Rossa, di ERNA (network europeo di Croce Rossa per HIV, epatiti e droga) e Co-Presidente del “Rome Consensus”.