Nel quadro di una diffusa e larga disaffezione verso la “Cosa Pubblica” da parte del cittadino questo volume esamina le cause che portano le persone ad allontanarsi dalla politica: il costituirsi di una casta politica chiusa ai nuovi, il cumulo di più incarichi nelle mani dei soliti pochi prescelti, la corruzione morale e la netta separazione tra etica e politica, le leggi che tolgono ai cittadini il diritto di scegliere candidati. In un simile contesto non stupisce che molto spesso si giunga ai toni aspri della cosiddetta antipolitica. L’autore sottolinea l’urgenza di uscire da una simile condizione in cui facilmente i cittadini hanno deleghe in bianco e pone la sua riflessione nell’ambito della Dottrina Sociale della Chiesa.
I lettori troveranno nel volume uno spaccato del pensiero di autori illustri e illuminati, da Rosmini a Sturzo, da Maritain a La Pira, che aiuteranno a comprendere alcune problematiche ancora oggi molto scottanti come, ad esempio, il rapporto tra impegno politico dei cristiani e laicità, la relazione tra Chiesa e Stato, il nesso inscindibile tra etica e politica.Il magistero di Benedetto XVI, fino all’ultima enciclica sociale Caritas in veritate, e prima ancora l’insegnamento di Giovanni Paolo II, nonché i documenti sociali degli ultimi venti anni della Conferenza Episcopale Italiana, stanno a dimostrare, come sottolinea l’autore, che i cristiani, insieme a tutti gli uomini di buona volontà, hanno il dovere di esercitare una cittadinanza attiva.
L’opera suggerisce un percorso per educare cristiani adulti che, senza complessi di inferiorità, sappiano stare nel <posto> che Dio ha loro assegnato nelle complesse strutture del mondo per costruire una società più giusta e fraterna.