“L’Italia è un virus tremendo, contagioso, irresistibile. Non fa paura, ma dovrebbe. È arrivato il momento di avvertire la popolazione europea del pericolo. E avvertire l’Italia addormentata che è ora di uscire dal coma.”
Dalle Olimpiadi all’Expo, dall’ecopass di Londra a quello di Milano un grido di battaglia e nuove idee per trasformare un presente insostenibile in un futuro possibile.
Esiste un posto dove la gente si muove in bicicletta, i mezzi pubblici filano veloci ed efficienti, l’ecopass ha ridotto il traffico del 20 per cento, i parcheggi diminuiscono per fare posto ai giardini pubblici, il wi-fi è disponibile ovunque. È Londra, a poche ore di distanza ma ad anni luce di progresso. Beppe Grillo ci è stato e ha visto con i suoi occhi come funziona davvero una città moderna, tecnologica e a misura d’uomo. Ha visitato un intero quartiere a emissioni zero costruito secondo i criteri dell’architettura ecosostenibile, ha discusso di Copenhagen e di fonti rinnovabili con il ministro dell’Energia, ha scoperto che le chiuse del Tamigi hanno davvero ripulito il fiume, ha parlato dei piani per rendere le Olimpiadi 2012 “greener than ever”. Poi è tornato in Italia e ha confrontato le tante iniziative inglesi con i troppi problemi italiani: un debito pubblico in vertiginosa crescita – unico prodotto Made in Italy che riusciamo ancora a esportare – l’inquinamento delle acque a contendersi il primato con quello dell’aria, un piano casa che permette di cementificare le coste dalla Sardegna alla Liguria, un progetto Expo che senza neppure essere partito è già un colabrodo di scandali, mafia e favori alla solita cricca. A spese dei cittadini, ovviamente, come sempre costretti a ripagare i debiti degli altri. Questo viaggio-inchiesta di qua e di là dalla Manica è un’accusa ai nostri governanti che da sessant’anni ci danno le stesse risposte perché non hanno capito che le domande e i tempi sono cambiati. Ma soprattutto è un appello per liberarci da questa zavorra polverosa e passatista ed entrare a grandi passi nel futuro, quello verde, equo e sostenibile che già esiste. Non resta che andare a prendercelo.