Tra i rottami dell'automobile sulla quale Camus ha trovato la morte fu rinvenuto un manoscritto con correzioni, varianti e cancellature: la stesura originaria de "Il primo uomo", sulla quale la figlia Catherine, dopo un meticoloso lavoro filologico, ha ricostruito il testo qui pubblicato. Ne risulta una narrazione forte, commovente e autobiografica, una sorta di romanzo di formazione a ritroso che molto ci dice del suo autore e della genesi del suo pensiero. Attraverso le impressioni e le emozioni del protagonista che, nel desiderio di ritrovare il ricordo del padre scomparso durante la prima guerra mondiale, torna in Algeria per incontrare chi l'aveva conosciuto, Camus ripercorre parte della propria vita: l'infanzia algerina, le innumerevoli esperienze del periodo della povertà, la quotidianità, le amicizie, le tradizioni, i sentimenti, i sogni vissuti in "un anonimato dove non esiste né passato né avvenire", dai quali emerge la figura di un uomo ideale, il "primo uomo", appunto.