Cosa succede quando la Chiesa interviene nelle questioni politiche? Innanzitutto, la laicità, i diritti civili e l'autonomia dello Stato vacillano e vanno in crisi. E poi, la democrazia rischia di rovesciarsi in teocrazia, con conseguenze disastrose già largamente dimostrate da secoli di guerre sante, crociate e Inquisizione. Perché ripetere gli errori (e orrori) della storia? Eppure si è formato di recente in Italia un nuovo "partito di Dio" guidato dalla CEI di Ruini e Bagnasco, alacremente seguito da gruppi trasversali dì politici, giornalisti e intellettuali (teocon, teodem, atei devoti, postsecolari e islamofobi), ostili alle conquiste della moderna civiltà illuministica, scientifica e razionalistica. Il Dio degli eserciti e della Chiesa-Stato costantiniana del passato e il Dio che in tutto si immischia dell'attuale offensiva clericale non possono essere disgiunti. Non bisogna, tuttavia, dimenticare che non c'è solo la Chiesa papale e il suo arrogante e dogmatico Dio del potere. C'è anche la Chiesa dei poveri, del Dio sofferente e impotente delle comunità cristiane di base, democratiche e antigerarchiche, dedite alla cura dei deboli, dei diversi, dei diseredati della terra. Questo libro propone una critica radicale della nuova strategia politico-morale di Benedetto XVI e delle alte gerarchie clericali (a partire dai ripetuti "no" all'aborto, all'eutanasia, alla procreazione assistita, alle coppie di fatto, al divorzio).