In una sterminata suburra, che Burroughs avrebbe poi definito "Interzona", e che qui va da Città del Messico, capitale mondiale del delitto ("il cielo di un azzurro che si intona con i cerchi degli avvoltoi"), a Panama, Lee, alter ego dello scrittore, tesse la sua amorosa tela intorno a Allerton, un giovane ambiguo, indifferente come un animale. Si aggira in locali sempre più sordidi, bazzicati da una fauna putrescente, e così divagando ci regala schegge del suo nerissimo humour. Con questo romanzo, che risale agli inizi degli anni Cinquanta - e che viene qui presentato in una nuova edizione condotta sul manoscritto originale -, affiora per la prima volta il paesaggio allucinato che oggi ormai porta il nome di Burroughs.