Pasqua bassa del 1989 tra Arcevia e Urbino. Il protagonista, alle prese con la propria passione imperfetta – una sorta di gelosia non del tutto vissuta – sperimenta la propria educazione sentimentale come affetto per i luoghi, per una comunità e una famiglia in cui è incapace di radicarsi senza riserve, pur subendone il fascino. In Racconto di primavera, libro “indocile, sospeso e allarmato” (Walter Pedullà), i luoghi della memoria si fanno attualità di una crisi ormai manifesta: comunismo e identità religiosa, infatti, sembrano essere sul punto di dissolversi per sempre, e le pagine si popolano di figure vivide, colme di una tenerezza infantile e caparbia: Guerrino, Mira, Titti, Ghiga, Gaia… In questo mondo imperfetto e irraggiungibile ogni tradizione pare svanire nell’ultima data concessa, quella dell’89, dove è la storia stessa a gettarsi in una dimensione di euforica impossibilità. Nelle pagine si apre a tratti un varco, un’eco, una redenzione o solo una nostalgia, poi quando prendono corpo le voci delle bambine e degli alberi, la primavera si incarna finalmente nel mito come una ferita e una possibilità di salvezza.
GLI AUTORI
Leonardo Bonetti è nato a Roma nel 1963. Autore e compositore, Racconto d’inverno, oltre ad essere il suo primo romanzo, è anche una lunga suite musicale (ARPIA, Racconto d’inverno, Musea Records, 2009).