Sobborgo parigino, primi anni Cinquanta. Il piccolo "Patoche" e suo fratello vivono in una grande casa ricoperta d'edera, in rue du Docteur-Dordaine, nell'ovattata compagnia delle donne a cui sono stati affidati: l'austera Mathilde, sua figlia, un'ex-cavallerizza del circo e la proprietaria di un locale notturno. I genitori dei due ragazzi sono partiti, il padre per affari e la madre per un'interminabile tournée teatrale in Africa. Da dietro le porte e attraverso le persiane socchiuse i due ragazzi osservano gli adulti, i loro gesti enigmatici; ne spiano i silenzi, le telefonate, le risa, le conversazioni misteriose in cui ricorre il nome della "banda della rue Lauriston". Nell'alcova criminale in cui sono accuditi, pervasa di ambiguità e popolata da personaggi indecifrabili, Patoche e il fratello si ingegnano per collegare tra loro frasi e oggetti: un portamonete di coccodrillo, un ritaglio di giornale, un orologio, un'automobile di lusso. Con la sua scrittura nuda e cesellata, il suo vagabondare nello spazio e nel tempo, Modiano va alla ricerca del proprio passato, sospeso tra oscure rivelazioni e identità sfuggenti, portandoci a condividere lo sguardo incantato di sé bambino. Con un'intervista all'autore di Maryline Heck.