Nel 2003, in occasione del centenario della nascita dello scrittore, la collana più prestigiosa del più prestigioso editore francese apriva le porte all'opera di Georges Simenon: due volumi della «Pléiade» di Gallimard radunavano ventuno romanzi scelti fra i migliori della sua produzione. Al primo dei due, apparso da Adelphi nel 2004, fa ora seguito questo, che accoglie alcuni dei titoli più significativi (e celebri) degli anni che vanno dal 1948 al 1989. La serie si apre con un capolavoro indiscusso: La neve era sporca, storia dell'iniziazione alla vita e all'amore di un giovane uomo, in una città occupata dai nazisti dove tutto è tradimento, rancore, doppio gioco. Al periodo «americano» appartengono La morte di Belle e L'orologiaio di Everton, splendidi esempi della ineguagliata capacità di Simenon di scrutare a fondo quello che lui stesso amava definire «l'uomo nudo» (un professore che sarà «costretto» dallo sguardo degli altri a essere un assassino, e un padre che vedrà realizzato nella ribellione del figlio il proprio, sempre soffocato, bisogno di rivolta). Seguono Il presidente (tagliente apologo sul potere) e Il treno (storia di una passione amorosa nella Francia in cui dilagano le truppe tedesche). A chiudere il volume, due romanzi, entrambi della fine degli anni Sessanta, non ancora presenti nel catalogo Adelphi: L'angioletto (che Simenon prediligeva) e Il gatto (un faccia a faccia senza esclusione di colpi tra un marito e una moglie che si odiano ma non possono fare a meno l'uno dell'altro: ne è stato tratto un film con Jean Gabin e Simone Signoret). Accanto a questi, tre inchieste del commissario Maigret, fra cui il delizioso Le memorie di Maigret, dove il personaggio incontra il suo autore e non si perita di tranciare giudizi su di lui. A ciascun testo i curatori - fra i maggiori specialisti di Simenon - dedicano un'ampia Nota che ne ricostruisce la genesi e i molteplici legami con l'opera e la biografia dell'autore.