Chi non ricorda la tragica vicenda della bellissima Miss Blandish raccontata da James Hadley Chase in "Niente orchidee per Miss Blandish" (I bassotti n. 20), uno dei più grandi capolavori gialli di tutti i tempi? Ebbene, ventidue anni dopo il suo sequestro e la sua fine, si scopre che dall'amore malato di uno dei rapitori per quella giovane ereditiera era nata una bambina, Carol, che sembra destinata a essere una vittima al pari della madre. La ragazza, un misto di sensualità, innocenza e crudeltà, è infatti soggetta a scoppi d'incontrollabile violenza che hanno costretto i medici a internarla in una clinica. Ora, però, il ricchissimo nonno è morto, e lei è diventata l'erede di una fortuna di oltre sei milioni di dollari. Secondo il testamento la gestione del patrimonio è affidata ad alcuni curatori, ma c'è una clausola particolare: se la giovane dovesse per qualunque motivo rimanere in libertà per quattordici giorni consecutivi, l'eredità sarebbe automaticamente a sua disposizione. E Carol, in una notte di tempesta, riesce a fuggire. Ce la farà a eludere per due settimane le molte persone disposte a tutto pur di mettere le mani su di lei e sulla sua fortuna? Pubblicato originariamente nel 1948, nove anni dopo "Niente orchidee per Miss Blandish", il romanzo ha ispirato il film di Patrice Chéreau "Un'orchidea rosso sangue" (1975), con Charlotte Rampling nel ruolo principale.