La Calabria è terra di contraddizioni, terra di meraviglie e di bassezze, dove la più ricca organizzazione criminale, la ’ndrangheta, allunga le sue mani sporche su luoghi e riti della religione e dove chi dovrebbe impedirlo spesso è impegnato in altro. Ed è proprio da un luogo di culto che l’inchiesta di Annachiara Valle prende il via; dal Santuario della Madonna di Polsi nel Comune di San Luca, luogo del ritrovo annuale dei boss della ‘ndrangheta provenienti da tutto il mondo. Lì si ritiene sia stata presa, nel 2005, anche la decisione di uccidere Francesco Fortugno, vicepresidente della Regione. Fulcro del libro è l’analisi del rapporto tra ‘ndrangheta e Chiesa, una Chiesa troppo spesso distratta, assopita o addormentata. Eppure, sostiene l’Autrice, è proprio nella Chiesa che possono nascere le forze per il cambiamento. Il primo passo è separare il male dal bene, riconoscere gli errori perché non vengano ripetuti. È quello che la Chiesa ha cominciato a fare. E anche la ’ndrangheta, con un qualche disappunto, sembra essersene resa conto.
L'AUTRICE
Annachiara Valle (1967), giornalista di Famiglia Cristiana, vaticanista, ha lavorato nella redazione esteri di Avvenire e per la Rai di Milano. Ha scritto, tra gli altri: Matti da legare, se tornano i manicomi (La Meridiana, 2002); Teresilla, la suora degli anni di piombo (Paoline, 2007); Il cardinale Van Thuan, La forza della speranza (Cantagalli, 2009); Parole Opere e omissioni. La Chiesa nell’Italia degli anni di piombo (Rizzoli, 2008) e, con Mino Martinazzoli, Uno strano democristiano (Rizzoli, 2009).