Santa Veronica fu impareggiabile imitatrice di Cristo, ma nello stesso tempo riprodusse mirabilmente la figura serafica di san Francesco. Come Francesco, ebbe la sua vita mistica suggellata dalle sacre stimmate e, come per Francesco, tale vita, totalmente votata alla povertà e all’amore di Cristo, non poteva non riprodurre episodi, momenti, suggestioni ingenue che si esprimono così bene con questo termine: Fioretti.
Remo Bistoni che, anche con una singolare biografia, ha cercato di rendere popolare questa santa, tanto studiata dalla scienza in tutte le sue espressioni (teologia, psicologia, medicina, letteratura, filologia...), insiste su questo scopo selezionando fior da fiore nelle vicende meravigliose della santa mistica francescana.
Il desiderio universale che santa Veronica Giuliani sia dichiarata dottore della Chiesa sarà esaudito non solo per l’impressionante interesse scientifico che questa donna suscita da molti decenni, ma anche per la conoscenza e per l’amore che il popolo fedele avrà sempre di più per lei (Frate Indovino, dalla Presentazione).
Santa Veronica Giuliani nacque a Mercatello sul Metauro (Pesaro-Urbino) il 27 dicembre 1660, ma visse la sua straordinaria esperienza mistica nel severissimo monastero delle Cappuccine di Città di Castello (Perugia), dove morì il 9 luglio 1727. Rivisse misticamente la passione di Cristo e fu insignita, come il suo serafico padre Francesco, delle stimmate. Per obbedienza ai suoi confessori e ai vescovi scrisse un diario fitto, divenuto attualmente oggetto di studio da parte di scienziati di tutto il mondo. Si chiama, infatti, Tesoro nascosto l’insieme dei suoi scritti scoperti più di un secolo dopo la sua morte (1875) e contenente una "Summa teologica" semplice, ma appassionata, mirabilmente conforme alla santa dottrina cattolica. Nel battesimo fu chiamata Orsola, ma in monastero le fu imposto il nome di Veronica. Per questo nome che significa Vera Icona e per le sue innumerevoli visioni i fotografi l’hanno scelta come loro patrona.