L’interesse per lo studio della propria religione e quello per le religioni degli altri sono stati due componenti costanti della nostra cultura. È però a partire dal Diciannovesimo Secolo che prendono forma le ricerche storico-critiche sulle religioni. Muovendo dall’epoca rinascimentale, e ripercorrendo i secoli successivi, con una particolare insistenza sui profondi mutamenti intellettuali che hanno attraversato il Diciottesimo Secolo, Julien Ries ricostruisce le condizioni che hanno condotto alla costituzione delle scienze delle religioni.
Ripercorre così la formazione della storia delle religioni nel quadro della cultura europea della fine del Diciannovesimo Secolo, con la nascita delle prime cattedre e l’istituzionalizzazione della disciplina, traccia l’evoluzione dei diversi metodi che, nel corso del Ventesimo Secolo, hanno caratterizzato il dibattito storico-religioso, e disegna il profilo delle personalità che hanno maggiormente influito sulla definizione di un’attuale antropologia del sacro, Georges Dumézil e Mircea Eliade, presentando altresì la biografia degli altri protagonisti delle ricerche religiose, in un amplissimo arco cronologico che va da Giglio Gregorio Giraldi a Claude Lévi-Strauss.
Allo studio dell’imporsi delle scienze religiose affianca poi quello delle tappe della ricerca in determinati settori – la religione della preistoria egizia – e quello di alcuni concetti centrali dello studio delle religioni – come i concetti di mana, totem e tabù, il concetto di magia. Ries presenta così un quadro generale preciso, chiaro e sintetico, ma nello stesso tempo ricchissimo e completo, unico nel suo genere per ampiezza e sistematicità, degli studi sulle religioni quali si sono venuti evolvendo attraverso la filosofia, la linguistica, la filologia, l’archeologia, l’orientalistica, la storia, la sociologia, la psicologia, l’etnologia, la paleoantropologia.