Anni Ottanta, Polonia. Una Polonia cupa e pesante che cerca di scrollarsi di dosso la tutela moscovita. In quest'agonia dell'Europa dell'Est, in questo clima fervido e inquieto, nasce l'amore fra un ingegnere italiano e la moglie di un diplomatico, una nobildonna tedesca che ha vissuto nella sua infanzia le atrocità dell'Armata rossa e la perdita di una patria, la Prussia orientale, che sarà cancellata dalla carta geografica della Germania. Un amore che si snoda, intenso e sofferto, fra una Varsavia militarizzata e una Praga magica, fra le colline toscane e una Roma autunnale. Se lei è pronta a ricominciare una nuova vita, lui è indeciso, esita, promette, sempre lacerato fra l'amore per i figli e quello per la compagna. Dopo una relazione di quattro anni lei capirà che questo affetto non ha futuro. E troncherà, con dolore, un rapporto tormentato. Passano trent'anni dal primo incontro, ormai lui e lei sono diventati vedovi e vecchi ma il destino che stranamente li aveva separati, ora stranamente li ricongiunge. In una lunga e inaspettata telefonata notturna rivive la malinconia del loro passato. Ma rinasce una nuova speranza: anche nel tramonto della vita si può ricominciare ad amare. Un amore più luminoso, meno passionale ma più profondo che può dare senso all'ultimo tratto di strada.