L’immagine che dà titolo al libro è tratta dal vangelo di Luca, là dove Gesù afferma: «Nessuno che abbia messo mano all’aratro e poi si volga indietro è adatto per il regno di Dio». Il monito oggi suona attuale non solo per il lamentoso cristianesimo della nostalgia (ormai in regresso), ma soprattutto per un certo irresoluto cristianesimo che sempre attende le condizioni per decidersi e finalmente dedicarsi alla causa di Gesù. Esso è tipico di un tempo di transizione come il nostro, tempo di identità flebili e incapaci di nominare cose che possano valere un’intera vita e non soltanto provvisori esperimenti del ‘bene’. In che modo la fede cristiana può richiamare a una verità che giustifica la nostra destinazione alla vita? Gli umani, infatti, desiderano una vita buona e felice. Così sono stati creati da Dio. La convinzione radicale di Gesù è che questo desiderio coincide esattamente con quello di Dio stesso. È questa la buona notizia: Dio non è come alcuni se lo immaginano. Non è il Dio del risentimento o della rappresaglia. Non è un Dio distante. La verità di Dio e del suo desiderio è quella che l’evangelo di Gesù rivela una volta per sempre: che i ciechi vedano, gli zoppi camminino, i peccatori vengano perdonati, i poveri contino. Questi protagonisti che popolano la scena evangelica rendono evidente per tutti che cosa significa poter di nuovo respirare sotto lo sguardo di Dio. Ciò che consente loro di essere riconosciuti e di trovare un senso alla vita è che su di essi si posa l’ombra unilaterale della tenerezza di Dio e della sua passione che nulla può arrestare. Le meditazioni qui proposte da Sequeri per questi tempi forti di transizione collocano al centro delle molte questioni che oggi più o meno propriamente occupano la Chiesa il tema più semplice e radicale: Dio e il suo vero volto. Su di esso si deve concentrare la cura dei discepoli. Per alzare lo sguardo verso il futuro della promessa che non delude, alla quale vale la pena di dedicare i propri giorni, senza mai volgersi indietro. Il resto verrà da sé.
PierAngelo Sequeri, nato a Milano nel 1944, è docente di Teologia fondamentale alla Facoltà Teologica dell’Italia Settentrionale. È anche direttore del Laboratorio di Musicologia Applicata di Milano. Nell’ambito della sua ricerca e delle sue pubblicazioni in opere e riviste specializzate è prevalente l’interesse per le questioni di confine tra filosofia e teologia, psicologia e teologia, estetica e teologia. Fra gli scritti più recenti: L’oro e la paglia, Milano 1990; (con A. Torno) Divertimenti per Dio. Mozart e i teologi, Casale Monferrato 1992; L’indicibile emozione del sacro: R. Otto, A. Schönberg, M. Heidegger, Milano 1993; Il timore di Dio, Vita e Pensiero, Milano 1993; Il Dio affidabile. Saggio di teologia fondamentale, Brescia 1996; L’estro di Dio. Saggi di estetica, Milano 2000.