Annick de Souzenelle, con la lettura biblica cui ha ormai abituato il suo lettore, affronta nel presente libro il mito di Giona, il profeta inviato da Dio a Ninive per convertire quella città. Succhiando antiche e nuove sapienze dalle radici delle parole ebraiche del testo e servendosi della psicologia junghiana, ella ci offre un’illuminante meditazione su noi stessi, sul nostro tempo con le sue paure e insidie, le sue speranze e i suoi rischi. Nelle società moderne, forse più di ieri, l’uomo si sente sempre più frammentato, lacerato e davvero “spaccato” in due tra le necessità, i desideri, gli obblighi esistenziali, e le aspirazioni di realizzazione umana, di profonda vita spirituale per dare senso alla propria esistenza e alla storia vissuta, pena la loro fagocitazione conseguente all’incoscienza, alla sottrazione, al rifiuto.