È un incidente di macchina del tutto casuale a mettere in contatto Pietro Rodano, boss mafioso, con il professor Alvise Prosdocimi, docente di Storia delle Religioni, ed è la ricerca di Chiara, la giovane figlia di Rodano a unirli in un'avventura mozzafiato che si snoda in Europa e in Medio Oriente. Impossibile trovare due persone più diverse, ma il professore è terrorizzato ed è disposto a tutto pur di sparire dalla circolazione. Qualche giorno prima, mentre era a cena da un collega, tre uomini incappucciati erano entrati nell'appartamento e avevano rapito il padrone di casa che era stato poi trovato inchiodato alla porta con un pugnale cruciforme. L'incontro con un amico archeologo svela il significato di quel pugnale: è quello con cui i franchi-giudici, all'epoca di Carlo Magno, colpivano nell'ombra, eliminando chiunque fosse sospettato di eresia. La caccia alla ragazza scomparsa li porta sulle tracce di una setta che risale agli inizi del diciottesimo secolo. La setta, fondata da un certo Jacob Frank, sosteneva che solo attraverso il peccato l'uomo avrebbe avuto la rivelazione del vero Dio, ma i suoi scopi attuali hanno perso qualsiasi intendimento mistico e mirano soltanto al controllo dell'ordine mondiale. I due amici sono in pericolo di vita ma, paradossalmente, sarà proprio l'intervento dei mafiosi colleghi di Rodano a toglierli dai guai.