Silvio Pellico (1789-1854) fu caporedattore del "Conciliatore", principale rivista italiana del Risorgimento, finanziata da Federico Confalonieri e Luigi Porro a Milano. Famosissimo dal 1815 per la tragedia "Francesca da Rimini", carbonaro dal 1820, arrestato per cospirazione contro l'Impero d'Austria nell'ottobre 1820, condannato a morte nel febbraio 1822, dagli Inquisitori Pellico venne ritenuto il perno della cospirazione per la libertà e l'indipendenza dell'Italia. Fu, sostiene l'autore, una personalità vivace, estrosa, creativa, profeta dell'Europa delle nazioni. In appendice si propongono lettere inedite, nonché ritratti e pagine del manoscritto delle "Mie prigioni" conservato al Museo Nazionale del Risorgimento di Torino.