Questo libro segna una tappa importante per il ripensamento della figura di Socrate, in modo particolare per quanto concerne la problematica metodologica. A esclusione delle altre fonti, Santas si serve di Platone per fare chiarezza sulla struttura elenctica del ragionamento di Socrate, la quale costituisce non solo la chiave di volta del suo pensiero e della sua missione, ma anche un asse portante della filosofia greca e occidentale. Per comprendere bene questo punto, Santas non esita a richiamare l’analisi logica delle domande di Benalp e le regole di inferenza e di quantificazione di Copi, evidenziando in tal modo lo scheletro logico-formale dei ragionamenti socratici. Ma anche l’anima del Socrate cittadino ateniese e politico, così come la sua natura di vero filosofo morale, assertore di dottrine etiche rivoluzionarie nell’Atene del V secolo a.C., vengono messe in luce e analizzate con grande attenzione. Ne risulta un’interpretazione vigorosa e promettente dei metodi e delle argomentazioni usate da Socrate nei “Dialoghi giovanili di Platone”, in grado di fornire un punto di vista originale e rigoroso sui temi affrontati, e caratterizzata da una cura per il dettaglio eguagliata da ben pochi studiosi dello stesso campo.
Gerasimos Xenophon Santas insegna Filosofia nell’Università della California. Tra le sue opere: Aristotle on Practical Inference, the Explanation of Action, and Akrasia (1969); Two Theories of Good in Plato’s Republic (1984); Goodness and Justice: Plato, Aristotle, and the Moderns (2001); in traduzione italiana, Platone e Freud: due teorie dell’eros (Bologna 1990).