Il tema delle soft skills, con limiti e potenzialità, rappresenta una riproposizione delle virtù in chiave contemporanea. L'intento di questo testo - così come la strategia formativa della Fondazione Rui negli ultimi dieci anni - è quello di cavalcare questa opportunità inserendo il tema in un approccio in cui il ruolo guida viene assunto dalla sapienza e dalla saggezza. Insomma lo scopo è inserire le soft skills nel grande filone sapienziale che rappresenta il meglio che ogni cultura umana ha elaborato sull'arte di vivere. Un approccio non normativo, ma esortativo; non descrittivo, ma interpretativo; non positivistico, ma realista. In questo senso, l'opera si rivolge prima che allo studioso, proprio all'imprenditore, al politico, all'uomo d'azione, al padre di famiglia e alla donna che cerca di conciliare i suoi molteplici ruoli, o semplicemente a chi abbia l'ambizione e la voglia di cimentarsi nel tentativo di governare, almeno in parte, il senso della propria esistenza, che poi è la vera impresa che tutti accomuna. In generale, l'approccio qui sostenuto alle soft skills propone un atteggiamento proattivo nei confronti della propria esistenza e del contesto sociale di riferimento, che si caratterizza per l'immergersi nel mondo, nell'accettare le sue sfide, nel giocare con le sue regole, liberandosi dai condizionamenti del contingente per sfidare se stessi, il mondo e soprattutto il proprio quotidiano.