«Non riferirò quanto ho fatto io. Registrerò quanto altri da me, o il non altro da me e da ogni altro, hanno scritto in me. Farò memoria di un viaggio partito più o meno dalle caverne e sbocciato per tutti nell’avventura del postmoderno. Annoterò, più che i mutamenti noti a tutti, quegli incontri che mi hanno nutrito di gioia e di libertà». Testimone di una generazione che è passata “dalle caverne al postmoderno”, attraversando guerre, ideologie e rivoluzioni tecnologiche, religiose e culturali, Silvano Fausti, gesuita teologo, consegna ai lettori il suo libro più personale e sincero. I sogni di un nuovo Concilio e di una Chiesa meno clericale e meno occidentale, le (non poche) allergie, le benedizioni ricevute e date dimostrano un grande amore per la libertà e per il futuro. Una vita e un’epoca rilette con una profonda sapienza spirituale, facendo tesoro di ogni incontro e di ogni esperienza, qui e in molti paesi del mondo, in particolare nella comunità di gesuiti e famiglie in cui Fausti vive da trentacinque anni a Villapizzone, alla periferia di Milano. La sapienza spirituale del teologo noto a tutti per le sue letture bibliche trova qui la sua dimensione più personale e politica.
L'AUTORE
Silvano Fausti, gesuita, dopo gli studi di filosofia e teologia – conclusi con un dottorato sulla fenomenologia del linguaggio presso l’università di Münster in Germania – è stato docente di teologia. Ha lasciato l’insegnamento per dedicarsi allo studio e al servizio della Parola. Pur lavorando part-time in vari continenti, vive da trentacinque anni in una cascina alla periferia di Milano (Villapizzone), con una comunità di gesuiti inserita in una più ampia comunità di famiglie aperte ai problemi dell’emarginazione. È autore di numerose pubblicazioni bibliche e teologiche, sia di studio che di divulgazione ed è seguito con attenzione anche dal mondo dei non credenti per la sua profondità di lettura della realtà.