Pensieri di bambini veri su se stessi, gli altri,
il mondo, le cose raccolti da Luisa Mattia.
“Sono io: un bambino molto simpatico e divertente e scherzoso. Quando scrivo mi scappano le parole. Sono contento di mangiare il panino con il salame.”
“Desidererei tanto un cavallo bianco e un cane lupo, così tanto che darei i miei soldi e forse anche la mia casa, la mia istruzione per averli.”
I bambini raccontati dai bambini. Un’antologia disarmante sui temi che stanno loro più a cuore: amicizia, amore, genitori, scuola, passato, futuro…
Che posto hanno i bambini nella scuola? È la domanda che si è fatta Luisa Mattia. E la risposta che si è data è che i bambini sono al centro della scuola, ma più a parole che nei fatti. Del resto, come dice lei, “a una scuola che fa solo le domande di cui sa le risposte non si richiede il coraggio di conoscere i bambini.” Ma esistono anche le eccezioni. Tutto è cominciato quando le maestre della scuola elementare Parco di Veio a Roma hanno chiesto ai bambini di scrivere un diario e parlare delle cose che stavano loro più a cuore, della loro famiglia, dei loro amici, dell’amicizia, della scuola. E per un anno i bambini hanno scritto e scritto. E poi è arrivata Luisa Mattia, che ha raccolto i loro testi e nel totale rispetto per ciò che era stato scritto li ha divisi per temi, senza intervenire con la matita rossa e blu, perché non è il suo mestiere. È nato così un diario collettivo, il diario vero di un bambino immaginario portavoce di tutti i bambini che hanno raccontato la loro vita quotidiana, le emozioni e i tumulti gioiosi o sofferti della loro vita interiore, le loro speranze, i sogni. Perché tra i diritti dei bambini — enunciati nella Convenzione sui diritti dell’infanzia approvata dall’ONU il 20 novembre 1989 — c’è anche quello di esprimersi.