«Nella parabola del seminatore vi invito a cogliere la bellezza dell'immagine iniziale, quella del gesto ampio, temerario e scandaloso del seminatore. Un gesto contrario a una sana economia contadina, quasi un gesto pazzo. Un seme gettato dappertutto. Il sospetto di un inutile sperpero. È meraviglioso che sia così!
C'è un verbo della Scrittura, appunto il verbo "sperperare", che nella parabola del figliol prodigo ha un significato negativo, indica un dono sciupato, una ricchezza inutilmente dilapidata. Ma lo stesso verbo compare in un antico salmo, il 111 (112). Vi si legge che l'uomo di Dio "dona largamente ai poveri": letteralmente suonerebbe "sperperò, diede ai poveri...". È lo sperpero di Dio, la sua sovrabbondanza. Ognuno di noi e ogni nostra comunità hanno nel cuore la meraviglia per la sproporzione inevitabile tra il sovrabbondante dono di Dio e la mediocrità della nostra risposta».
Dalle brevi meditazioni di don Nicolini emerge l'invito a costruire percorsi di incontro e di condivisione coi poveri che aiutino ad allargare lo sguardo. Con grande talento comunicativo egli offre pagine agili, vive e penetranti.
Sommario
Presentazione (V. Nozza). 1. Lo sperpero di Dio, carità donata che ci giudica. 2. Nella vigna del Signore un compito per ogni uomo. 3. Dio e il mio prossimo, incontro e comandamento. 4. Cristiani, via di salvezza per quello che sanno ricevere. 5. Adorare e dubitare, l'icona veicolo del Mistero. 6. La prepotenza d'amore che rinnova tutta una vita. 7. I mercanti scacciati dalla malattia dell'amore. 8. Ha lottato con Dio, Gesù ci rende «datori di vita». 9. Offrire se stessi, l'arma che vince l'inimicizia. 10. La nobiltà del dubbio nella traversata della vita. 11. Le ferie dei discepoli rovinate dal Vangelo. 12. L'invasione della storia che ci procura la salvezza. 13. Latristezza dell'avere e le agili tende della fede. 14. La strana matematica che apre le porte dell'amore. 15. L'enigma della speranza per le famiglie nella prova. 16. La «violenza» della mitezza, nuova sapienza dell'umanità. 17. Comunità più allegre, proposito per la Quaresima. 18. Una pesca senza frutto e la potenza dei suoi regali. 19. Raggiunti dalla Parola oltre le porte delle regole. 20. Lacrime di pentimento per una liturgia della vita. 21. La solitudine di Marta, la parte migliore di Maria. 22. Incoscienti banchetti, ci accorgiamo degli altri? 23. Il dramma del fariseo, la salvezza è per il povero. 24. La regalità che agonizza e conquista i curi lontani. 25. La stella che previene i viaggiatori della notte. 26. Femminile centrale, l'umanità ha sete del Signore. 27. La vertigine e la corsa, appuntamento al sepolcro. 28. Il recinto della legge, il pastore che si fa salvezza. 29. La Chiesa crocifissa, giudizio che salva il mondo. 30. La casa dove tutti cominciano una vita nuova. 31. Il grido di fede e dolore che ci rende figli e fratelli. 32. Quelli dell'ultima ora e il posto nella grande vigna. 33. L'azione dell'amore, comandamento per tutti. 34. Ci ha affidato la storia perché operiamo «dentro i doni». 35. Divina abitazione, siamo una piccola tenda.
Note sull'autore
Giovanni Nicolini è nato a Mantova (1940); ha studiato filosofia alla Cattolica di Milano e teologia alla Gregoriana (Roma). Ha vissuto a Bologna gli orientamenti ideali di don Giuseppe Dossetti, che gli chiese di esercitare per alcuni anni il ministero di diacono, così che questo ministero fosse testimoniato nella Chiesa, dopo che il Vaticano II ne aveva chiesto il ripristino. È stato ordinato presbitero nel 1972. È stato direttore della Caritas diocesana e ora è parroco a S. Antonio da Padova alla Dozza, alla periferia di Bologna. Per le EDB ha pubblicato Cose di questo mondo (2004).