Il nome di Ernesto Olivero è legato al Sermig, l’Arsenale della Pace di Torino, cui hanno fatto seguito altri arsenali in Brasile e Giordania. La scommessa di Olivero, che può vantare interlocutori in tutto il mondo ed è stata sostenuta da personaggi del calibro di Giovanni Paolo II e Madre Teresa di Calcutta, è che la pace sia possibile a partire dai luoghi più disagiati e dalle persone più a rischio, ma anche più generose, i giovani.A loro principalmente egli si rivolge con questi pensieri.
Destinatari
Giovani, credenti e non, e chi con i giovani opera.
Gli autori
Ernesto Olivero è nato a Mercato San Severino (SA) il 24 Maggio 1940. Nel 1964 lascia il lavoro in banca e, a soli 24 anni, fonda a Torino il Sermig e, vent’anni dopo, l’Arsenale della Pace a Borgo Dora, uno dei quartieri più malfamati della città. Negli anni Novanta i volontari dell’Arsenale hanno dato vita al movimento Giovani della Pace. Nello stesso periodo Olivero apre a San Paolo, in Brasile, l’Arsenale della Speranza (1996) e, ad Amman in Giordania, l’Arsenale dell’Incontro (2003). Migliaia di persone in stato di disagio sono state reinserite grazie a Ernesto Olivero e al Sermig. Legato da personale amicizia con la beata Madre Teresa di Calcutta e con Giovanni Paolo II, Olivero ha potuto incontrare capi di Stato italiani e stranieri. Oltre alla laurea honoris causa in Sociologia ottenuta dall’Università di Torino, è stata ripetutamente proposta la sua candidatura al premio Nobel per la pace. Con le Edizioni San Paolo ha pubblicato: Aprimi gli occhi: preghiere di speranza, 2004; e L’amore ha già vinto: pensieri e lettere spirituali, 2005. Gianluigi pasquale, cappuccino, dottore di ricerca in Teologia e Filosofia, è professore presso la Pontificia Università Lateranense di Roma e nello Studio Teologico affiliato Laurentianum di Venezia, di cui è anche preside. È membro del CISE all’Università di Venezia e della SAFF all’Università di Torino. Con le Edizioni San Paolo ha pubblicato nove volumi su Padre Pio, già tradotti in undici lingue straniere, e due su Francesco d’Assisi.