Il "Trattato della commedia" di Pierre Nicole (1625-1695), per la prima volta tradotto in italiano, è indubbiamente un'opera di denuncia (e di combattimento). Testo paradossale e provocatorio, sembra rompere ogni ponte tra teatro e morale, tra teatro e religione, perché non v'è dubbio che l'idea-forza su cui viene a infrangersi ogni possibile mediazione è che il teatro sia un veleno, perché si insinua e colpisce, proprio mentre si è indifesi, inermi, passivi. Meditazione sull'illusione e su temi di importanza antropologica, è inoltre un testo che anticipa contenuti e problemi della polemica settecentesca tra Rosseau e D'Alembert.