Preparando undici anni dopo una nuova edizione di "Aldilà delle isole galleggianti", Eugenio Barba ha cominciato a eliminare materiali per sostituirli con nuovi scritti e aggiungervi altri pezzi ritrovati, finché un giorno s'è accorto di avere tra le mani un nuovo libro che rivisita la storia sua e del suo gruppo: il riepilogo appassionato di una vita in teatro e nel teatro della vita, concepito come un viaggio nel mondo per cercarne la necessità. Non a caso questo volume si chiama "Teatro" e ha per sottotitolo "solitudine, mestiere e rivolta". È allo stesso tempo una zigzagante autobiografia, una storia pluridecennale della scena e dell'uomo al difuori della scena, un manuale di lavoro e uno studio sulla dialettica di gruppo, pieno di folgoranti visioni creative. Barba, da cinquant'anni regista, teorico e animatore dell'Odin Teatret, ripercorre qui le tappe fondamentali della sua pratica teatrale: la frattura originaria con la tradizione, l'importanza del laboratorio e del training, i viaggi e i baratti nel Sud del mondo, il Terzo Teatro come ricerca di senso oltre ogni etichetta, la testimonianza dei maestri, rivoluzionari della scena o apprendisti della vita, la trasmissione dell'eredità.