"Rappresentare" il presente, graffiare il futuro, proteggere il passato dall'azione del tempo. E farlo attraverso frammenti pulsanti, che restituiscano il peso di un secolo. Dalla parabola del cinema all'ultimo grido del telegrafo, dal demoniaco Helter Skelter dei Beatles al delitto di Novi Ligure, dal contestato suicidio di Marilyn Monroe alla figura anonima di un lucidatore di scarpe ebreo, dall'invenzione del napalm alla tragedia dell'Undici Settembre, dalle cui ceneri nasce, funesta fenice, il nuovo millennio. Ciò che del passato emerge è in primo luogo l'anima devastatrice, la forza distruttiva, il carattere diabolico e irrazionale. Perché il Novecento, con i suoi genocidi, le pene capitali, gli orrendi delitti familiari, e poi con il trionfo della tecnica, l'annientamento della natura e degli animali, è soprattutto morte, apocalisse, rovina. E s'incarna in personaggi diversi, piccini o sublimi, diabolici o angelici o semplicemente umani, in un pazzo elenco. A difesa del mondo, e del genere umano, rimangono alcune tendenze (come il vegetarianesimo) e le testimonianze di autori illuminati che Ceronetti riporta generosamente. Ed è proprio questo S.O.S. di voci che echeggia nell'universo anche dopo la cessazione dei segnali Morse richiesta d'aiuto estrema e inconsapevole, da sempre e per sempre - che può forse rendersi udibile. Un libro in cui Ceronetti si fa cantastorie surreale del reale.