Spesso si ha l’impressione che la concezione di peccato diserti le chiese e le coscienze degli uomini di oggi, ma storia, teologia e fede smentiscono tale convincimento.
Senza degenerare in un senso di colpa paralizzante, il peccato permette di comprendere il rapporto dell’uomo con Dio, ma non solo: chiunque si interroghi sul senso dell’esistenza si imbatte nel peccato.
Che non è pertanto una questione riservata ai credenti, ma dice qualcosa di fondamentale sull’uomo, sulla sua libertà, sulla sua vocazione, sulla sua responsabilità, sul rapporto di solidarietà che lo lega agli altri uomini. Allo stesso tempo Euvé ricorda che non è la nozione di peccato che occupa il primo posto per il cristiano bensì quella della remissione del peccato, che è esclusivamente opera di Dio.
Destinatari
Per gli studenti dei corsi universitari di teologia, sacerdoti, catechisti.
Autore
Allievo dell’École Normale Supérieure di Cachan, laureato in fisica e docente di questa disciplina (1976), François Euvé ha fatto il suo ingresso nella Compagnia di Gesù nel 1983 ed è stato ordinato sacerdote nel 1989. Docente di teologia all’Istituto San Tommaso di Mosca (1992-1995) e, dal 1997, al Centre Sèvres (facoltà dei gesuiti di Parigi). Particolarmente interessato ai rapporti tra scienze moderne e tradizione cristiana, ha appena pubblicato Darwin et le christianisme. Vrais et faux débats (Buchet Chastel, 2009).