Chi fu realmente Cristoforo Colombo, l'"Ammiraglio del Mare Oceano", scopritore ufficiale del continente americano, prima celebrato dai potenti, poi morto in miseria e solitudine? Fu davvero un impavido navigatore, eroe senza macchia oppure un ipocrita privo di scrupoli, incapace di rispettare la parola data e le regole dell'onore? Rodrigo di Triana, soldato e disertore nonché marinaio, non nutre l'ombra di un dubbio al riguardo. Perché in quel famoso 12 ottobre 1492 non è l'Ammiraglio il primo ad avvistare l'isola di San Salvador. Chi grida il fatidico "Terra, terra, terra!" non è l'esploratore genovese, ma lui, Rodrigo, imbarcatosi sulla Pinta per sfuggire alla miseria e per sete di avventura. Cristoforo Colombo è stato solo lesto a rubargli la scena, e a intascarsi i diecimila pezzi d'oro della Corona spagnola. Da allora Rodrigo di Triana è ossessionato da un unico pensiero: vendicarsi di chi lo ha tradito e derubato di quanto gli spettava. La sua è un'odissea sullo sfondo degli ultimi anni della Reconquista: il regno dei cattolicissimi Ferdinando e Isabella; la caduta di Granada, ultimo baluardo moro nella penisola iberica; le persecuzioni razziali benedette dall'Inquisizione. Tra guerre, esplorazioni, pirati, picari, briganti, cupe prigioni, taverne dove tutto può succedere, un romanzo, frutto di anni di ricerche, per rileggere la prima pagina della storia moderna e lasciarsi trasportare dalla fantasia.