Dominic Baciagalupo, cuoco italoamericano, tiene sempre una padella di ferro appesa al muro della sua camera da letto. Perché nel 1954, nel primitivo insediamento di boscaioli di Twisted River, New Hampshire, la vita è dura, e la padella un’ottima arma di difesa. Almeno fino alla notte in cui il figlio di Dom, Danny, la usa per ammazzare quello che crede un orso, e invece è una donna dai lunghi capelli corvini: l’amante di suo padre, e la fidanzata di un uomo vendicativo e violento, Carl. Nel mondo “pieno di incidenti” in cui John Irving ambienta le sue storie magnifiche e umanissime, questo vuol dire, per padre e figlio, una fuga che durerà una vita. Fuga da una vendetta destinata prima o poi a colpire, da un “odio letale” cui verrà lasciato libero corso. L’unico legame col passato sarà per i fuggitivi il taglialegna Ketchum, omone burbero ed eccentrico, il più improbabile degli angeli custodi. E mentre le vite dei tre, all’ombra dell’odio di Carl, seguono i loro corsi disuguali e accidentati, come i tronchi che a Twisted River vengono trasportati dalla corrente, John Irving ci racconta con il suo genio di narratore un mondo in cui la sopravvivenza è insieme “tenace e precaria”, e la casualità troppo spesso si trasforma in tragedia. Anche se a volte, proprio per caso, s’incontra lungo la strada quello che ciascuno può chiamare il senso della vita.