“Da quando Dio ha un cuore umano,
il male non ha più l’ultima parola.
Il messaggio di Fatima
ne è un’ulteriore conferma.”
Dalla Presentazione di Papa Benedetto XVI
Tra il 2000 e il 2003 il cardinale Tarcisio Bertone raccolse, per volontà di papa Wojtyla, la testimonianza definitiva di suor Lucia, l’ultima dei tre pastorelli di Fatima. Da quegli incontri emerge l’evento prodigioso che segnò l’intero Novecento: le profezie sulla Seconda guerra mondiale, le deviazioni della Russia diventata atea e comunista, il lungo enigma del “Terzo Segreto”, ufficialmente svelato da Giovanni Paolo II nel 2000. Attraverso una rigorosa ricognizione dei documenti che riporta, tra gli altri, le pagine autografe di suor Lucia e l’interpretazione teologica dell’allora Prefetto della Congregazione per la Dottrina della Fede Ratzinger, Bertone, che con lui ha condiviso la storia della pubblicazione e di interpretazione della Terza Parte del Segreto, mette in luce la rilevanza di un messaggio che è fra i più “politici e profetici” del XX secolo e tocca il destino dell’intera umanità. In Fatima c’è il “mistero di sangue” che ha segnato la vita di Karol Wojtyla, quel “vescovo vestito di Bianco che cammina fra i cadaveri dei carbonizzati”, e c’è Benedetto XVI che, quasi a sigillo dei suoi primi cinque anni di pontificato, va pellegrino nel santuario portoghese. Da Segretario di Stato, Bertone si sofferma sull’accidentato cammino della Chiesa nel mondo contemporaneo, e allo stesso tempo sulla centralità della devozione mariana per due papi tanto diversi tra loro come Giovanni Paolo II e Benedetto XVI. A distanza di quasi un secolo il messaggio della Madonna di Fatima non ha perso la sua efficacia: continua a essere una provocazione spirituale per un Occidente in bilico tra relativismo e indifferenza, tentato di vivere come “se Dio non esistesse”. Materia incandescente di riflessione e invito personale alla conversione, alla penitenza, alla preghiera.