Antonio Stoppani (1824-1891), geologo, sacerdote e apologeta, è forse poco noto al grande pubblico, benché durante la seconda metà dell’Ottocento abbia svolto un ruolo importante sia nella Chiesa italiana che a favore del neonato Regno d’Italia.
Geologo di fama nazionale, impegnato anche nello studio delle possibilità di sviluppo energetico e industriale del paese, negli ultimi venti anni della sua vita si dedicò anche a studi di tipo apologetico ed esegetico, che confluirono nell’Exemeron, la sua opera principale di commento al testo di Genesi 1. Dall’opera emerge la sua preoccupazione per la scelta di un atteggiamento concordista da parte della maggioranza degli apologeti, scelta che egli reputa errata e pericolosa. A ciò si aggiunge la sua attenzione a promuovere la cultura scientifica del clero, e in generale dei credenti.
Nel presente testo vogliamo presentare, prendendo le mosse dallo studio delle opere di carattere apologetico e da una breve biografia di Stoppani, le sue riflessioni e le sue proposte sul tema dei rapporti fra scienza e fede, ovvero fra la teologia e la cultura scientifica, tema al giorno d’oggi di grande attualità.
In appendice il lettore trova un’antologia di testi di Stoppani, tratti dalle sue tre opere principali di carattere apologetico, di più difficile reperimento rispetto a quelle di carattere divulgativo come Il bel Paese.
Lucia Alessandrini (Merano, 1957) è professore ordinario di Geometria all’Università degli Studi di Parma, dove si occupa di varie tematiche nell’ambito della Geometria differenziale complessa. Ha conseguito la Laurea e poi la Licenza in Scienze Religiose presso l’Istituto Superiore di Scienze Religiose all’Apollinare (Pontificia Università della Santa Croce). Collabora con la sua diocesi, Bolzano-Bressanone, in qualità di membro del Consiglio Pastorale diocesano, e con il Progetto Culturale della CEI in qualità di esperto. Dal 1976 fa parte del Rinnovamento nello Spirito Santo, dove ha ricoperto vari incarichi, a livello nazionale e locale.