In un terreno sempre più preoccupato per la globale problematicità del­la temperie culturale e umana, per le sorti del­l’uomo e del­l’umano, in questi primi decenni del secolo XXI si fa evidente che non si tratta soltanto di riflettere e pensare su e per l’educazione, ma che occorre più largamente pensare e ripensare l’educazione nella sua globalità.
Non è solo ricerca di nuovi e migliori metodi rispetto al passato o alle situazioni culturali internazionali, nazionali o locali.
In questione vengono ad esser messi i fondamenti ultimi dell’educazione e della formazione.
All’approccio teorico-pedagogico è richiesto di approfondire il senso e il quadro di riferimento del­l’a­zione umana, da quel­la individuale a quel­la col­lettiva, da quel­la privata a quel­la pubblica, da quel­la politico-economica a quel­la morale e intel­lettuale, nella misura in cui vengono a riverberarsi sull’azione educativa e formativa.
Più direttamente, a fronte della specializzazione metodologica e disciplinare, che sembra dominare la ricerca pedagogico-educativa attuale, si fa sempre più rilevante la figura “professionale” che potremmo dire del “pedagogista teorico”. Esso è chiamato a far proprie le ragioni del “generale” e del “tutto” del­l’educare, del­l’apprendere, del formare; nel­la frammenta­zione del­le iniziative e degli interventi didattico-progettuali, avrà da prendersi cura del­le istanze della totalità e del­l’integralità del riferimento formativo; nella progettazione e nella attuazione di percorsi formativi, avrà da abilitare ad essere “riflessivi nell’azione”; nella preoccupazione per ­lo sviluppo e ­la formazione personale, avrà da fare attenti ai destini presenti del­l’umanità e del suo futuro; a fronte di un pensiero unico o omologato, avrà da costituirsi come promotore di dialogo e di collaborazione interdisciplinare e come “riserva critica” rispetto a modelli di sviluppo troppo economicistici e poco umanistici, che dominano e “scartano” chi non è ad essi funzionale.
Il volume prova a incamminarsi in questa via filosofica all’educazione e alla formazione, con e per studenti, con cultori di ricerche di “filosofia pratica”, e in generale con pensatori che si sentono stimolati a corrispondere in profondità a quella che è stata indicata come “emergenza educativa”.
Carlo NANNI, è professore Ordinario emerito di filosofia dell’educazione e pedagogia della scuola presso la Facoltà di Scienze dell’Educazione dell’Università Pontificia Salesiana, di cui è stato Rettore dal 2009 al luglio del 2015. Dal 2015 è consulente Ecclesiastico Centrale dell’AIDU, l’Associazione Italiana dei Docenti Universitari di ispirazione cattolica.
Presso l’editrice LAS ha pubblicato a suo tempo: Educazione e scienze dell’educazione (1986); L’educazione tra crisi e ricerca di senso (19963); Educazione e pedagogia in una cultura che cambia (19982); e più di recente: Introduzione alla filosofia dell’educazione (2007); Emmanuel Mounier. Il pensiero pedagogico (2008); Educarsi per educare (2012); Immagini. Per pensare e vivere meglio (2015); Parole e immagini. Un sussidio per la filosofia dell’educazione (2016).
Ha curato, insieme ai Proff. José Manuel Prellezo (Coor­dinatore) ed il Prof. Guglielmo Malizia, il Dizionario di Scienze dell’Educazione, Roma, LAS, 20082.