Questo non è un libro destinato ai bambini, ma ai genitori e ai maestri, per accompagnare i figli al Natale.Il potenziale pedagogico delle nostre feste è enorme e basterebbe da solo a fornire materia sufficiente per la catechesi famigliare: cioè, per la catechesi più importante! Non è un automatismo che la fede dei genitori passi ai figli, come molti dolorosamente sanno, ma è fuor di dubbio che se la Chiesa, fin dall'inizio, ha consentito l'amministrazione del Battesimo ai bambini, lo ha fatto proprio avendo presente "il buon diritto" e l'efficacia inimitabile di questo primario compito genitoriale. È l'esperienza di tutti gli operatori pastorali parrocchiali: dopo il regolamentare corso catechistico, anche se allungato fino allo spasimo, quella che resta, salvo rare eccezioni, è la fede dei genitori. È chiaro che si può parlare di trasmissione della fede ai figli (e quindi, a essere rigorosi, giustificare il Battesimo dato ai neonati), solo quando questa fede sussista. Per questo, specie nei nuovi movimenti, a fianco degli itinerari di riscoperta della fede riservati agli adulti e propiziati dal Concilio, rifiorisce sempre anche la catechesi domestica ai figli. È un'esigenza avvertita immediatamente da chi incontra il Signore e ben espressa da san Paolo, che pure non aveva figli nella carne: "Figli miei, che io di nuovo partorisco nel dolore finché non sia formato Cristo in voi" (Gal 4,19).