Lo studio intende sviluppare una spiritualità di tenerezza nuziale, allo scopo di aiutare gli sposi a divenire sempre più consapevoli del mistero unico che vivono e proclamano al mondo. Offre indicazioni perché i coniugi possano crescere, ogni giorno di più, nella dimensione dell'affettività, intesa come tenerezza, che è quanto dire reciprocità di dono, di accoglienza, di condivisione; unica via di realizzazione del desiderio di felicità che essi portano nel cuore e a cui li chiama la grazia stessa del sacramento celebrato. Al termine di ogni capitolo sono posti degli schemi, che consentono di concretizzare i contenuti elencati e impostare una personalizzazione del tema. Educare alla tenerezza non è orientare a qualcosa al di fuori di sé, ma far venire alla luce un'attitudine che è già in noi, orientando a crescere verso una forma di vita che caratterizza tutto il nostro io-spirituale-corporeo e il nostro essere con gli altri: il bisogno di sentirsi amati e di sentire di amare, per imparare a dire grazie con la vita. La tenerezza si colloca in questa triplice direzione: sentire di essere amati, sentire di amare, inchinarsi all'Infinita Tenerezza che ci dona a ogni istante a noi stessi. Comunione e persona non rappresentano due polarità antitetiche. La comunione esprime lo spazio amico entro cui le persone sono se stesse e tuttavia si incontrano, donandosi, accogliendosi, condividendo le rispettive esistenze.