Si tratta di una biografia breve e chiara, di stile accuratissimo, opera di un “umanista” del Medioevo considerato «forse il miglior stilista del suo tempo». Giovanni di Salisbury infatti, tra i più acuti testimoni della vita culturale del Medioevo, ci dà con questa opera un capolavoro letterario per il genere biografico. La narrazione attinge largamente all’ampia Vita di sant’Anselmo del monaco Eadmero, compagno di esilio e di peripezie dell’arcivescovo di Canterbury. Vi si trovano delineati, con molta finezza e passione, il profilo e l’opera di una delle figure tra le più vive sia nella tradizione della santità e della dottrina della Chiesa, sia nella storia del pensiero filosofico, anche al di fuori dei confini della fede. Se il pensiero sottile e audace di Anselmo destava interesse – e tuttora lo desta – presso gli uomini di studio e di scuola, la sua bontà, i suoi gesti pieni di grazia, la sua parola accessibile e suadente lo rendevano popolare e attraevano facilmente la gente che lo incontrava nei suoi numerosi e tribolati viaggi. L’antico monaco e arcivescovo non ha perso nulla di questa sua attrattiva: basta conoscerlo; ed è quanto potrà avvenire con la lettura di questa Vita, dove, in una narrazione limpida e lineare, Anselmo è soprattutto presentato come un «uomo apostolico», «un vero seguace degli apostoli», nella cui condotta, come in filigrana, si scorgono lo spirito e le azioni degli apostoli, la loro santità, la loro fede e la loro virtù. Diffondendosi, questa Vita susciterà ammirazione e amicizia per un uomo dalla coscienza retta e cristallina di fronte alle ragioni della verità e della libertà, e insieme dalla sorprendente e affascinante amabilità.