Il libro
Chi scrive, cerca di accompagnarci fraternamente a vivere i vari momenti della celebrazione suggeriti dalla liturgia, per evitare il pericolo di restare semplici spettatori mentre siamo chiamati a coinvolgerci come attori intorno al protagonista Gesù perché l’azione sacra ci porta all’emozionante incontro con lui, così da poter comprendere, secondo l’espressione di san Paolo “quale sia l’ampiezza, la lunghezza, l’altezza, la profondità dell’amore di Cristo che sorpassa ogni conoscenza” (Ef 3,18). Come è possibile uscire indifferenti dalla Messa come da un qualunque ritrovo? Se ciò avviene è assai probabile che noi non l’abbiamo capita e tanto meno vissuta. Non è una delle tante cerimonie religiose: è il cuore del Cristianesimo che dà impulso ad ogni nostra esperienza spirituale, dove si attinge la forza, l’energia necessaria alle nostre battaglie per celebrare le nostre vittorie, dove ci è permesso ciò che più di ogni altra cosa dovremmo desiderare: l’incontro con lo stesso Signore Gesù. Essa rimane per tutti un grande Mistero dal quale tuttavia si sprigiona una luce che inonda il nostro cammino, una fiamma che incendia il nostro cuore. Gesù ci ha concesso di celebrarla come suo memoriale – “Fate questo in memoria di me!”. Da essa esce quel fuoco che Egli è venuto a portare sulla terra e vuole che divampi nel mondo. Desidera che ci facciamo avvolgere da questo fuoco del suo amore perché non ci vuole servi ma amici, chiamati ad una stupenda esperienza di comunione con lui. Se l’amicizia umana tocca così profondamente il nostro cuore, che cosa sarà quella di Dio? Gesù ci risponde ancora con il suo invito: “Venite e vedrete” (Gv 1,39). Con questo desiderio si va alla Messa.