Le poesie e l'epistolario di Giuseppe Ungaretti (1888-1970) narrano all'unisono la vicenda umana del poeta, nato ad Alessandria d'Egitto e trasferitosi poi in Francia. Ungaretti partecipò intensamente alla vita letteraria e artistica della Parigi del primo Novecento, adottando il francese come seconda lingua della sua produzione lirica; ma partecipò anche alle drammatiche vicende della Prima Guerra mondiale, combattendo sul Carso e poi in Francia. Stabilitosi infine in Italia, qui restò - salvo un soggiorno di alcuni anni in Brasile - fino alla morte, affermandosi come il maestro delle nuove generazioni poetiche. Al significato e al valore della sua poesia di intenso lirismo - da Il Porto Sepolto (1916), a L'Allegria (1931), da Sentimento del Tempo (1936) a Il taccuino del vecchio (1960) -, sono dedicati i saggi critici raccolti in questo volume. I due filoni privilegiati, l'egiziano e il parigino, si collocano in un rapporto non di successione temporale, ma di compresenza e di complementarità. Le tematiche del deserto e della ricerca di una patria, l'esame del primo soggiorno parigino, la tensione religiosa nell'Allegria, i rapporti con Franz Hellens e con il poeta Pierre Jean Jouve, mostrano come la complessa vicenda biografica di Ungaretti aiuti a interpretare i lati più enigmatici dei suoi componimenti poetici. Questi ultimi, a loro volta, aiutano a comprendere appieno la sua vita: la verità della sua coscienza religiosa, la coerenza del suo impegno civile, la sincerità della sua partecipazione alle vicende umane degli amici.