"L'armatura" racconta in quattro atti le peripezie del giovane Fert da venerdì 5 dicembre 1749, nella Marca d'Oriente: è maestro d'arti; va ospite del Castello, sede d'una famosa biblioteca; vi passa l'inverno in compagnia d'ectoplasmi cortesi finché, morto Sua Grazia, l'Elettore li disperde. L'autunno seguente scende a Golconda nel cui ventre opulento consuma due stagioni: s'addottora; scopre meraviglie equivoche e quanto siano bui i corridoi del successo. Sei mesi dopo subisce una partita obliqua in Taurasia, presso le porte d'Ade. È affare pericoloso la traversata del mondo specie se uno ha solo ventitré anni. Il suo luogo naturale era Leukum, fortezza sotto le montagne, tra due acque: lo chiama l'Ornitologo, venuto dal Castello a comandare l'artiglieria perché incombe l'assedio; l'aspettano ore studiose, viaggi nell'anima, avventure en plein air, missioni guerrigliere, una battaglia con gl'lmperiali, sequele straordinarie fino a sabato mattina 30 settembre 1752 sui bastioni orientali nello scenario d'un vecchio sogno dimenticato. Sei equinozi scandiscono nature vive e morte, psiche, vortici d'eventi, pensieri, sentimenti, visioni.