"L'August che dà il titolo a questo racconto di Christa Wolf, l'ultimo che ha scritto e che esce postumo, fa la sua prima, rapida apparizione nelle struggenti pagine finali di 'Trama d'infanzia', laddove si racconta del crollo del nazismo e, insieme, del sistema di valori e di certezze che avevano retto il mondo dell'adolescente Nelly Jordan e della sua famiglia. Nelle ultime pagine del libro si narra la tubercolosi della protagonista, il sanatorio e l'amore mal governato di un bambino a sua volta malato: 'August. August dalle parti di Pillaken. Un giorno comunicò a Nelly di averla scelta come protettrice. Aveva dieci anni, un bambino goffo, tarchiato, pesante. L'espressione dei suoi occhi marroni - 'occhi di cane' - agli altri bambini e agli adulti faceva venire voglia di tormentarlo. Le sue lettere (le più antiche che conservi). 'Ora non c'è più nessuno a cui posso lavare le posate', le scrive dopo che è stata dimessa. L'ortografia delle lettere mostra che i tentativi di Nelly di insegnargli a leggere, scrivere e far di conto erano miseramente falliti. La sua corte maldestra, invadente, la sua gelosia degli altri bambini più graziosi e più intelligenti'. In quel sanatorio, teatro di esperienze dolorose e di privazioni, ma anche di momenti felici e di sentimenti duraturi, prende forma l'amore infantile, il bisogno di un legame forte da pretendere giorno per giorno e da difendere con vitalissima caparbietà." (Dalla Prefazione di Anita Raja)