Il LXXI Convegno del Centro Studi Filosofici di Gallarate tenutosi a Roma nel settembre 2016, di cui qui si raccolgono gli Atti, è stato un importante momento di ripensamento di un tema classico, quello del nesso di bellezza e verità, un nesso che nella storia del pensiero e della pratica artistica si è progressivamente allentato dando luogo a una separazione giunta fino alla reciproca estraneità. Tutti i saggi del volume tendono, per diverse vie e facendo riferimento ad autori e a problematiche anche molto lontane tra di loro, a mostrare che quel nesso non è e non può essere considerato un problema ormai superato o irrilevante, sia perché si è più volte e più o meno direttamente ripresentato nel pensiero e nella pratica artistica dell'ultimo secolo, sia perché, in ogni caso, deve essere fatto valere come istanza imprescindibile di salvaguardia sia della bellezza sia della verità. Priva di rapporto con la verità la produzione della bellezza si impoverisce e perde rilevanza culturale e sociale, mentre separata dalla bellezza la formulazione della verità perde il carattere di manifestazione del senso dell'essere. Da diverse angolazioni - ermeneutica, metafìsica, fenomenologica, teologica ed estetica - la tesi dell'unità di fondo tra bellezza e verità è riproposta nei saggi di Claudio Ciancio, Virgilio Melchiorre, Jean-Luc Marion, Giorgio Bonaccorso e Costantino Esposito. Aspetti più particolari della questione, con un intento ora più teorico ora più storiografico, sono svolti nei contributi di Rosaria Caldarone, Calogero Caltagirone, Claudio Caneva, Santino Cavaciuti, Francesco Ciglia, Alessandra Cislaghi, Viviana De Marco, Arianna Fermani, Rosanna Finamore, Ezio Gamba, Luca Ghisleri, Giovanni Giordano, Michele Indellicato, Markus Krienke, Simona Langella, Graziano Lingua, Mario Lombardo, Angelo Marchesi, Silvio Morigi, Mario Pangallo, Vittorio Possenti, Marcella Serafini, Flavia Siili, Mahougnon Sinsin, Daniela Verducci.