Partiamo dal mito: Europa, secondo la mitologia greca, era una ninfa, figlia di Agenore e Telefassa, ma nemmeno questo è sicuro. Anche l’etimo è incerto... In verità non conosciamo l’Europa, se ne parla molto perché non si sa bene cosa dire; noi europei abbiamo cominciato a discutere dell’Europa solo a partire dalla Seconda guer- ra mondiale, ma si dovrebbe studiare il suo lungo percorso da Carlo Magno. Centocinquant’anni fa gli europei erano impegnati a creare gli Stati-nazione, non l’Europa. Non si parlava di un’Europa unita, anzi l’Europa era talmente divi- sa che quando gli europei pensavano alla guerra pensavano alla guerra contro altri europei. La cosiddetta supremazia europea si è sviluppata nel XVIII secolo, quando ci si com- piaceva delle rivoluzioni intellettuali dell’Illuminismo e del- la vittoria della razionalità.
L’Europa, cioè l’Occidente, significava progresso e diritti dell’uomo e (più tardi) delle donne. Montesquieu, dopo aver diviso i governi in repubblicano, monarchico e dispoti- co, afferma che costumi come la poligamia confermano che in Asia «il dispotismo è, per così dire, naturalizzato». Ora tut- to questo è finito. Sassoon sostiene che la Gran Bretagna è tutta sola e l’Europa è più disunita che mai; e questo nel mo- mento in cui il mondo deve fare i conti con Donald Trump. Buona fortuna, Europa!
Donald Sassoon professore emerito di Storia europea com- parata al Queen Mary, University of London, è uno dei mag- giori storici contemporanei, allievo di Eric Hobsbawm. Nato a Il Cairo, di nazionalità britannica, ha studiato a Parigi, Mi- lano, Londra e Stati Uniti. Scrive regolarmente per impor- tanti quotidiani in tutto il mondo, tra i quali, in Italia, “Il Sole 24 Ore”. Ha una profonda conoscenza del panorama politico, culturale ed economico europeo e ha pubblicato numerosi libri.