Secondo capitolo del dittico sulla vita di Giulio Cesare - del tutto indipendente nella struttura dal precedente, "Il giovane Cesare" - "Cesare imperiale" porta a compimento un'avvincente e accurata testimonianza letteraria sulla storia e la vita del grande imperator, una testimonianza che Rex Warner affida ancora una volta alla voce di Giulio Cesare sotto forma di memoir, di testamento ideale attraverso cui il generale, dittatore, oratore e scrittore romano ripercorre le tappe che hanno deciso la sua ascesa militare e politica. È un Cesare umano, quello di Warner, che confida le proprie ambizioni, la propria vanità, che parla apertamente di quella tensione spesso dolorosa che accompagna le vite dei grandi, ma anche di una sincera devozione al suo popolo, quel popolo romano "capace di immensa sopportazione e di incredibile eroismo" di cui lui ha saputo conquistare la fiducia e l'unanime, leale sottomissione. La sua è soprattutto la storia di un guerriero, dell'uomo che ha saputo spingere i confini dell'impero fin sulle rive dell'Atlantico, e insieme quella di un individuo tormentato, di un pensatore che guardando se stesso ha saputo riconoscere e capire la vera natura degli uomini.