"Eh, lo so, gli dice Tractor, lo so che state soffrendo, vecchi cuori nerazzurri, ma abbiate fiducia, che la squadra va sempre sostenuta". Learco ascolta la radio, finalmente immobile. Qual è il motivo per cui un tipo così, che porta il nome di un mostro del ciclismo anni Trenta, Learco Guerra, e quello di Enzo Ferrari, e che non riesce mai a star fermo, adesso invece se ne sta bello tranquillo ad ascoltare la radio? Perché la sua "macchinina" dei romanzi precedenti, accessorio indispensabile quanto il gatto Paolo, è stata distrutta da un'Argenta guidata da due albanesi, e Learco ha preso fuoco. Ora è ricoverato al reparto grandi ustionati, e va scoprendo che si tratta di un intero mondo alla rovescia, carnascialesco ed esilarante.