Shakespeare è l'autore delle maggiori tragedie (e di alcune delle più divertenti commedie) della letteratura. Ma è anche lo straordinario inventore di trame fantastiche. Avventure per mare e sui monti, tempeste, pirati, intrecci amorosi, l'incanto della musica: storie di mariti e mogli, di padri e figlie, che si perdono, muoiono, rinascono, si ritrovano. La sua fantasia comincia a muoversi in questa direzione già nelle tragedie di "Amleto" e "Re Lear". Poi, vola negli spazi sconfinati dei drammi romanzeschi: "Pericle", "Racconto d'inverno", "Cimbelino", "La Tempesta". In essi, ritorna sempre più spesso alle Scritture e disegna il suo personale Vangelo: terreno e immanente, ma ombra del trascendente e del divino. Fondato sulla pazienza e il perdono, aperto all'azione di Dio, alla vita, alla gioia e alla resurrezione. Dall'amen di Amleto davanti alla caduta di un passero a Lear che vuole farsi "spia" di Dio, Piero Boitani ripercorre il cammino dapprima incerto, poi sempre più sicuro, che conduce il più grande drammaturgo di tutti i tempi verso un "nuovo testamento" predicato e incarnato dalla donna: la musica delle sfere che Marina fa sentire a Pericle, la statua di Ermione che ritorna in vita, la divinità che traspare da Imogene, l'epifania sull'isola di Prospero e Miranda.
Piero Boitani insegna Letterature comparate nella "Sapienza" Università di Roma. Tra i suoi libri più recenti "Parole alate. Voli nella poesia e nella storia da Omero all'11 settembre" (Mondadori, 2004). Con il Mulino ha pubblicato: "Il tragico e il sublime nella letteratura medievale" (1992), "L'ombra di Ulisse" (1992), "Ri-Scritture" (1998), "Il genio di migliorare un'invenzione" (1999), "Sulle orme di Ulisse" (II ed. 2007) e "Letteratura europea e Medioevo volgare" (2007).