In un’epoca in cui si parla spesso del presunto diritto di morire di chi soffre e di chi è malato, questo volume capovolge il discorso: noi ripartiamo dalla vita, che è sacra e inviolabile. Ci accompagna in questo viaggio Mario Melazzini, primario oncologo, malato di Sla e presidente dell’Aisla (Associazione italiana Sclerosi laterale amiotrofica). Con un incalzante botta e risposta, Melazzini fornisce 100 elementi utili per uscire da quella mentalità che lui definisce dei «benepensanti»: «Oggi – dice Melazzini – la vita è come una patente a punti: se perdi qualche funzione, ti scalano i primi punti. A un certo punto, se perdi molte funzioni, finisci il credito e ti tolgono la patente di persona».
«La Sla ci ha permesso di conoscere delle persone coraggiose – scrivono in una delle introduzioni al volume due ex calciatori molto famosi, Luca Vialli e Massimo Mauro – Queste persone ci hanno fatto crescere e insegnato l’importanza di essere “Liberi di vivere”». Come dice il cantante Ron, autore dell’altra introduzione al volume, di fronte a certe malattie «scatta la quantità di amore che sappiamo dare, e capire quanto ne possiamo ricevere da loro, i nostri malati di Sla». Questi ultimi prendono la parola in un’apposita sezione del volume, intitolata Messaggi in bottiglia, dove attraverso toccanti pensieri, poesie, racconti, richieste concrete la voglia e la gioia di vivere, nonostante tutto.
«Liberi di vivere» nasce da un’urgenza che, grazie al coinvolgimento iniziale di quattro amici e all’apporto istituzionale dell’on. Antonio Palmieri, è diventata un vero e proprio appello, presentato al presidente della Repubblica Giorgio Napolitano e a cui tutti possono aderire.