Un percorso lungo due interi secoli della migliore narrativa europea, fra Inghilterra, Francia, Germania, Russia, ripercorrendo le due linee principali che la attraversano: quella dell’epica dell’individuo borghese, fiero delle sue virtù, e quella della contestazione, della ribellione di un soggetto che scopre tutte le ragioni della sua fragilità. Defoe, Balzac, Dickens, Thackeray, Tolstoj, Zola da una parte; Goethe, Stendhal, Dostoevskij, dall’altra, che a loro volta aprono la strada ai grandi contemporanei, Svevo, Pirandello, Kafka. Un affresco che, senza avere la scolasticità di un manuale, sa definire i contesti storici, gli sviluppi, le personalità dei grandi romanzieri europei dell’700 e del’800.
Renato Barilli, critico, storico della letteratura e dell’arte, nasce a Bologna nel 1935. Ha insegnato Estetica, Storia dell’arte contemporanea, Fenomenologia degli stili all’Università di Bologna. Ha preso parte alla neoavanguardia degli anni Sessanta, culminata nel “Gruppo 63”. Come critico letterario, si è occupato, tra l’altro, del nouveau roman francese e della narrativa italiana contemporanea, fino alle tendenze più recenti. In qualità di critico d’arte, ha storicizzato le esperienze della prima e della seconda metà del Novecento, come si ricava dal suo volume L’arte contemporanea (1984). Tra gli apporti di carattere estetico va segnalato Bergson. Il filosofo del software (2005). Presso Bompiani ha pubblicato Comicità di Kafka (1981) e Dal Boccaccio al Verga. La narrativa italiana in età moderna (2003).