Ai due esimi filosofi dell'Atene del IV secolo Eric Voegelin dedica il terzo volume del suo opus magnum. Con Platone e Aristotele l'esperienza dell'ordine denominata "filosofica" - ampiamente ripercorsa nel volume II, Il mondo della polis - si fa scienza dell'ordine: umano, divino e cosmico. Pur saldamente radicata nella polis, la filosofia come scienza dell'ordine è destinata a travalicarne i confini e a diventare uno dei simboli imperituri di ordine nella storia, patrimonio comune dell'umanità. Oltre che rispondere al disegno unitario di Ordine e storia, questo volume presenta un ampio studio monografico del pensiero e dell'opera di Platone e, in misura più circoscritta alla componente politica, di Aristotele. Voegelin dimostra che perizia filologica e impiego avveduto del metodo storico-critico non debbano condurre all'impasse dell'interpretazione filosofica, che evoluzione del pensiero e coerenza teorica non vadano intese come alternative. Fin dall'antichità le opere di Platone e di Aristotele sono state fonte di perenne sfida per l'interprete. I dialoghi platonici variano nello stile, negli argomenti esposti e nel modo di presentarli e, in quanto rappresentazioni sceniche, danno voce al loro autore sempre e solo per bocca altrui. Donde l'enigma, da alcuni ritenuto insolubile, di riuscire a decifrare il pensiero dell'autore. Voegelin offre una ricostruzione che mira a ricavare il contenuto filosofico dei dialoghi ponendo attenzione alla loro struttura simbolica e al ricorso al mito, non lesinando il riferimento alla realtà storica in cui Platone viveva. Molte incongruenze vengono così appianate. Ciò vale tanto per la fase socratica del pensiero platonico, che termina con Repubblica, quanto per la traiettoria unitaria dei dialoghi tardi, dal Fedro alle Leggi. Per quanto riguarda Aristotele, Voegelin contesta la tesi secondo cui "la filosofia di Platone e quella di Aristotele sarebbero separate da un profondo iato". Egli parte dall'assunto che i trattati di cui si compongono le opere esoteriche siano stati redatti su un lungo periodo e assemblati dallo stesso Aristotele più o meno nel modo in cui ci si presentano nel corpus, secondo le unità tematiche in cui si articola il sapere (dialettica, retorica, etica, politica, metafisica, fisica, ricerche sugli animali...); che siano stati in parte lasciati com'erano, in parte integrati e adattati dal filosofo nel corso dell'elaborazione completa del suo pensiero. La differenza nel modo di presentare il contenuto sarebbe dovuta alla finalità dell'opera, come nel caso della Retorica, che intende offrire uno strumento di dialettica deliberativa al buon politico. Un ampio apparato di indici aiuta a contestualizzare il libro. In particolare, un indice dei termini greci, che riprende idealmente quello pianificato da Voegelin per l'edizione originaria, risponde all'esigenza di reperire agevolmente le molte interconnessioni fra la miriade di temi che l'opera tocca.